Tiziano Barbari • 2023-09-01
Scopri il Software-Defined Networking (SDN): un'architettura di rete innovativa per agilità, automazione e sicurezza.
Le reti definite dal software (Software-Defined Networking, di seguito SDN) rappresentano un’alternativa all’approccio tradizionale per la progettazione, gestione e implementazione delle reti aziendali. Le Reti SDN sbloccano un nuovo livello di agilità, automazione e prestazioni nelle infrastrutture digitali.
In questo articolo, esploreremo il concetto di SDN, le sue motivazioni, i vantaggi che può offrire e le sfide legate alla sua implementazione. Esamineremo anche gli aspetti principali della sicurezza delle reti SDN e le prospettive future di questa tecnologia.
Indice
L’SDN (Software-Defined Networking) è molto più di una semplice evoluzione delle tradizionali reti. In quest’ultime erano gli switch e i router a gestire sia il controllo che il trasferimento dei dati. L’SDN è un approccio all’architettura di rete che rompe con le convenzioni tradizionali. In breve, invece di affidarsi all’hardware fisico per controllare il flusso dei dati, l’SDN offre una soluzione per spostare la gestione su un livello centralizzato.
Nel piano di controllo, un software, chiamato controller o orchestratore, prende decisioni dinamiche basate su una visione globale della rete.
L’orchestratore o controllore SDN, separa il piano di controllo e il piano di trasferimento dei dati. Il primo, responsabile della gestione e delle operazioni di rete il secondo, invece, si occupa dell’instradamento dei pacchetti e del trasferimento dei dati effettivi.
Questa separazione offre una maggiore flessibilità e programmabilità della rete, con il controllore SDN che coordina le operazioni di rete come un direttore d’orchestra guida ogni singolo strumento con maestria per creare una sinfonia armoniosa di connettività.
Una prima differenza sostanziale consiste nell’infrastruttura di rete. Il networking tradizionale si basa su dispositivi hardware dedicati e richiede quindi configurazioni manuali su ogni dispositivo.
Inoltre, i piani di controllo e dei dati possono essere gestiti con lo stesso hardware. Questo limita molto la scalabilità, l’agilità e l’adattabilità delle risorse di rete; al contrario aumenta la complessità e, possibilmente, i tempi di latenza.
L’SDN, invece, virtualizza i componenti di rete e gestisce il controllo attraverso un software centrale, l’orchestratore. Così facendo migliora la programmabilità e la visibilità della rete. Fondamentale è anche la separazione dei layer tramite software, che rende la rete più efficiente e scalabile.
Possiamo visualizzare in una tabella che segue alcune delle differenze principali tra reti tradizionali e SDN.
Reti tradizionali vs reti SDN
L’infrastruttura SDN introduce tre strati (o layer) al fine di gestire al meglio la rete. Nell’immagine che segue possiamo vedere una rappresentazione semplificata dell’architettura delle reti SDN costituita da tre piani, i quali comunicano tra loro in modi precisi con delle API. Naturalmente, ogni layer ha dei compiti precisi, vediamoli insieme:
Architettura rete SDN
Alcune delle ragioni principali per adottare l’approccio SDN possono essere le seguenti:
Nonostante i numerosi vantaggi dell’SDN, esistono anche sfide e problemi che meritano attenzione:
Vediamo assieme alcune tematiche sulla sicurezza!
La sicurezza è un aspetto critico nelle reti. Oltre agli attacchi tradizionali, nell’SDN possono emergere nuovi punti di vulnerabilità, a causa della centralizzazione del controllo e della programmabilità della rete.
Infatti, il controllore centrale diventa un punto estremamente delicato e, in caso di attacco, risulterebbe compromessa l’intera rete: grazie alla programmabilità, sarebbe possibile riconfigurare gli elementi di rete, danneggiare i servizi, ridirigere il traffico verso destinazioni non autorizzate. Questo provocherebbe, ad esempio, ritardi nei servizi e perdita (o furto) di dati.
I potenziali attacchi che l’orchestratore e gli switch programmabili possono subire sono molti; potremmo suddividerli grossomodo pensando ai layer di rete che riguardano:
Piano Applicativo: App manipulation (che sfrutta le vulnerabilità dell’applicazione)
Piano di Controllo: Network manipulation (quando viene compromesso il controller)
Piano Dati: Traffic diversion, attacco side channel, attacco ARP Spoofing
Tutti i Piani: Denial of Service (DoS e DDoS), API esploitaion, traffic sniffing
La soluzione? In generale, l’orchestratore non dovrebbe essere un single point of failure, ovvero un elemento della rete la cui assenza o il cui malfunzionamento compromette l’intero sistema; al contrario, si dovrebbe sfruttare hardware ridondante, ossia hardware di backup che entra in gioco non appena quello primario ha qualche anomalia.
Una password sicura è spesso un componente chiave nella protezione da molti di questi attacchi, ma la sicurezza complessiva coinvolge anche altre misure, come l’aggiornamento regolare dei sistemi, l’implementazione di crittografia forte, l’implementazione di una segmentazione adeguata della rete (per limitare il movimento laterale di eventuali attacchi e isolare le diverse porzioni della rete), dei meccanismi di rilevamento degli incidenti in tempo reale e un piano di risposta agli incidenti ben definito per interventi tempestivi.
L’implementazione dell’SDN ha portato a notevoli miglioramenti in diversi contesti. Ad esempio, molte aziende hanno adottato l’SDN per migliorare l’agilità e la scalabilità delle loro reti, consentendo una rapida configurazione di nuove reti virtuali e una gestione efficiente delle risorse di rete.
Anche i data center hanno beneficiato dell’SDN, con una maggiore automazione che consente di adattarsi rapidamente alle variazioni del carico di lavoro e ottimizzare la distribuzione delle risorse di rete.
L’SDN, infatti, viene utilizzato in diversi ambiti da vari attori:
Nel 2010, l’Università di Stanford ha intrapreso una migrazione della rete del suo campus verso l’impego di OpenFlow: un motivo fu l’esplorazione dell’SDN attraverso esperimenti innovativi e la comprensione di OpenFlow come tecnologia effettivamente fruibile dalla comunità.
NTT DATA ha dedicato sforzi significativi nello sviluppo di tecnologie SDN e ha sviluppato un controller di rete virtuale, basato su NetworkOS e NOS-Application, per semplificare la personalizzazione delle reti e il coordinamento con altre soluzioni di gestione.
L’SDN offre un’enorme promessa nella gestione e nell’implementazione delle reti, grazie alla sua flessibilità, semplificazione e riduzione dei costi. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide e considerare attentamente gli aspetti legati alla sicurezza.
Nel futuro, l’SDN continuerà a evolversi e sarà sempre più adottato; l’integrazione con tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale (IA) e l’Internet of Things (IoT) potrebbe portare a reti ancora più intelligenti e automatizzate.
Tiziano Barbari
L’autore di questo articolo lavora in Ulixe dal 2021 come sviluppatore SDN con stack Java. È laureato in Matematica e ama la programmazione competitiva, l’HPC, il Machine Learning e la robotica.
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